A più di vent’anni dalla morte, avvenuta il 4 dicembre 1993, Frank Zappa resta, per molti versi, un musicista enigmatico. Nonostante libri, saggi e volumi ne abbiano indagato da tempo e ampiamente la figura e la produzione sotto varie angolature, solo di recente, con notevole ritardo, si è avviata nel mondo anglosassone una seria ricognizione musicologica, in grado di illustrare la sua capacità di pensare il rock con gli strumenti compositivi della musica classico-contemporanea. Zappa è infatti una figura unica nella storia della musica del Ventesimo secolo. àˆ stato il solo grande compositore a cimentarsi con pari attenzione e maestria sia nel campo del rock che in quello della musica “cà³lta†nel senso più ampio e aggiornato del termine: dall’ensemble all’orchestra sinfonica, alle forme elettroacustiche ed elettroniche. Questo libro amplia un saggio apparso nel volume collettaneo Frank Zappa domani, curato da Gianfranco Salvatore e pubblicato da Castelvecchi nel 2000 affrontando per la prima volta alcuni degli affascinanti meccanismi teorico-pratici della sua arte, rivelando la sorprendente originalità con cui Zappa crea il suo lessico musicale e ponendosi come una pionieristica esplorazione del linguaggio modale del musicista. Viene così alla luce un magistero compositivo nel quale rock e pratiche eurocolte mostrano singolari affinità di concezione. La narrazione e l’analisi abbracciano i primi, cruciali quindici anni dell’attività di Zappa, da quando nella seconda metà degli anni Sessanta, alla testa dei Mothers of Invention, mette a soqquadro la scena rock internazionale, fino agli sviluppi successivi e alla compiuta elaborazione di quel suo stile unico e inconfondibile che lo ha consegnato alla storia della musica tout court: un tratto provocatorio, coltissimo ma anche divertentissimo, sempre al confine fra satira socioculturale e densità di stile. Ecco perché questo saggio è un testo prezioso, che va a collocarsi fra i rari studi analitici dell’opera zappiana e che si rivolge sia agli appassionati della musica rock che a quelli della tradizione classico-contemporanea.
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Giordano MontecchiFrank ZappaRock come prassi compositiva
A più di vent’anni dalla morte, avvenuta il 4 dicembre 1993, Frank Zappa resta, per molti versi, un musicista enigmatico. Nonostante libri, saggi e volumi ne abbiano indagato da tempo e ampiamente la figura e la produzione sotto varie angolature, solo di recente, con notevole ritardo, si è avviata nel mondo anglosassone una seria ricognizione musicologica, in grado di illustrare la sua capacità di pensare il rock con gli strumenti compositivi della musica classico-contemporanea. Zappa è infatti una figura unica nella storia della musica del Ventesimo secolo. àˆ stato il solo grande compositore a cimentarsi con pari attenzione e maestria sia nel campo del rock che in quello della musica “cà³lta†nel senso più ampio e aggiornato del termine: dall’ensemble all’orchestra sinfonica, alle forme elettroacustiche ed elettroniche. Questo libro amplia un saggio apparso nel volume collettaneo Frank Zappa domani, curato da Gianfranco Salvatore e pubblicato da Castelvecchi nel 2000 affrontando per la prima volta alcuni degli affascinanti meccanismi teorico-pratici della sua arte, rivelando la sorprendente originalità con cui Zappa crea il suo lessico musicale e ponendosi come una pionieristica esplorazione del linguaggio modale del musicista. Viene così alla luce un magistero compositivo nel quale rock e pratiche eurocolte mostrano singolari affinità di concezione. La narrazione e l’analisi abbracciano i primi, cruciali quindici anni dell’attività di Zappa, da quando nella seconda metà degli anni Sessanta, alla testa dei Mothers of Invention, mette a soqquadro la scena rock internazionale, fino agli sviluppi successivi e alla compiuta elaborazione di quel suo stile unico e inconfondibile che lo ha consegnato alla storia della musica tout court: un tratto provocatorio, coltissimo ma anche divertentissimo, sempre al confine fra satira socioculturale e densità di stile. Ecco perché questo saggio è un testo prezioso, che va a collocarsi fra i rari studi analitici dell’opera zappiana e che si rivolge sia agli appassionati della musica rock che a quelli della tradizione classico-contemporanea.
Giordano Montecchi
15
2017
144
a cura di Gianfranco Salvatore