«1. In genere un’autobiografia è opera di qualcuno che considera la propria vita fonte di incredibile interesse. Io non lo penso della mia vita, ma l’opportunità di scrivere qualcosa su argomenti che mi toccano è attraente. 2. Documenti e/o trascrizioni verranno indicati come tali. 3. Le epigrafi a inizio capitolo (gli editori adorano queste cosette) sono state ideate e inserite da Peter. Lo dico perché non vorrei che a qualcuno venisse in mente che abbia passato il mio tempo a leggere Flaubert, Twitchell e Shakespeare per pensare ai titoli. 4. Se trovate il vostro nome nel corso della lettura e non volevate vederlo stampato (o non gradite i miei commenti), mi spiace. Se il vostro nome non è nel libro e vi sentite esclusi, mi spiace». Non poteva che essere lui, Frank Zappa, a scrivere le regole della propria autobiografia, dettata a Peter Occhiogrosso. Musicista brillante e paradossale, il geniale artista (scomparso nel 1993 ad appena cinquantadue anni) in questo volume si rivela velenosamente anche come narratore. Nel suo mirino non solo fulgide memorie anni Sessanta, ma anche scabrosi temi del nostro tempo, dal puritanesimo sessuofobico al fondamentalismo religioso, dalle meschinità dello show business alla crisi del comunismo e della democrazia americana. Una narrazione irresistibile, per un libro assolutamente imperdibile.
Frank Zappa; Peter Occhiogrosso
Giornalista e scrittore, produttore discografico e docente, ha legato gli inizi della sua carriera al jazz, raccontando la scena newyorkese degli anni Settanta ai lettori del «Village Voice». Non si occupa solo di musica, anzi: dalla fine degli anni Ottanta si è concentrato su temi che hanno a che fare con la spiritualità. Oggi tiene corsi di giornalismo, anche on line.
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Frank Zappa; Peter Occhiogrosso
Frank Zappa. L’autobiografia
«1. In genere un’autobiografia è opera di qualcuno che considera la propria vita fonte di incredibile interesse. Io non lo penso della mia vita, ma l’opportunità di scrivere qualcosa su argomenti che mi toccano è attraente. 2. Documenti e/o trascrizioni verranno indicati come tali. 3. Le epigrafi a inizio capitolo (gli editori adorano queste cosette) sono state ideate e inserite da Peter. Lo dico perché non vorrei che a qualcuno venisse in mente che abbia passato il mio tempo a leggere Flaubert, Twitchell e Shakespeare per pensare ai titoli. 4. Se trovate il vostro nome nel corso della lettura e non volevate vederlo stampato (o non gradite i miei commenti), mi spiace. Se il vostro nome non è nel libro e vi sentite esclusi, mi spiace». Non poteva che essere lui, Frank Zappa, a scrivere le regole della propria autobiografia, dettata a Peter Occhiogrosso. Musicista brillante e paradossale, il geniale artista (scomparso nel 1993 ad appena cinquantadue anni) in questo volume si rivela velenosamente anche come narratore. Nel suo mirino non solo fulgide memorie anni Sessanta, ma anche scabrosi temi del nostro tempo, dal puritanesimo sessuofobico al fondamentalismo religioso, dalle meschinità dello show business alla crisi del comunismo e della democrazia americana. Una narrazione irresistibile, per un libro assolutamente imperdibile.
Frank Zappa; Peter Occhiogrosso
Giornalista e scrittore, produttore discografico e docente, ha legato gli inizi della sua carriera al jazz, raccontando la scena newyorkese degli anni Settanta ai lettori del «Village Voice». Non si occupa solo di musica, anzi: dalla fine degli anni Ottanta si è concentrato su temi che hanno a che fare con la spiritualità. Oggi tiene corsi di giornalismo, anche on line.
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