Componendo “In C”, Terry Riley ha scritto – forse involontariamente – il manifesto del minimalismo musicale e, insieme, uno dei più importanti prototipi della musica del secolo scorso. In un solo foglio di carta, con pochissime note, ha proiettato un Intero universo spirituale, filosofico e musicale. Il pezzo “più importante dopo la Sagra della Primavera di Stravinskij”, secondo alcuni, consiste in un gruppo di brevissimi motivi da ripetere a piacimento da un numero imprecisato di musicisti. Nessun tempo stabilito e nessun organico: l’unico obbligo che i musicisti hanno è quello di ascoltarsi. Il compositore californiano ha fornito una scatola di Lego con un numero dato di pezzi in grado però di realizzare architetture sempre diverse, sempre giuste. Il tutto intorno alla nota – e alla sua relativa scala – che per prima ci viene insegnata: il Do. Il capolavoro di Terry Riley, in questo libro analizzato e raccontato nel dettaglio, è espressione di un’aspirazione democratica che vuole un approccio alla musica semplice, paritario e collettivo: “In C” richiede un contributo che ponga tutti sullo stesso piano e porti allo stesso tempo in campo le più diverse soggettività, mettendo così in crisi la portata univoca di categorie musicali come improvvisazione e scrittura.
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Federico Capitoni
In C, oper aperta
Guida al capolavoro di Terry Riley
Componendo “In C”, Terry Riley ha scritto – forse involontariamente – il manifesto del minimalismo musicale e, insieme, uno dei più importanti prototipi della musica del secolo scorso. In un solo foglio di carta, con pochissime note, ha proiettato un Intero universo spirituale, filosofico e musicale. Il pezzo “più importante dopo la Sagra della Primavera di Stravinskij”, secondo alcuni, consiste in un gruppo di brevissimi motivi da ripetere a piacimento da un numero imprecisato di musicisti. Nessun tempo stabilito e nessun organico: l’unico obbligo che i musicisti hanno è quello di ascoltarsi. Il compositore californiano ha fornito una scatola di Lego con un numero dato di pezzi in grado però di realizzare architetture sempre diverse, sempre giuste. Il tutto intorno alla nota – e alla sua relativa scala – che per prima ci viene insegnata: il Do. Il capolavoro di Terry Riley, in questo libro analizzato e raccontato nel dettaglio, è espressione di un’aspirazione democratica che vuole un approccio alla musica semplice, paritario e collettivo: “In C” richiede un contributo che ponga tutti sullo stesso piano e porti allo stesso tempo in campo le più diverse soggettività, mettendo così in crisi la portata univoca di categorie musicali come improvvisazione e scrittura.
Federico Capitoni
16.5
2016
160