In questo libro double-face, con la prefazione dell’illustre collega batterista Ellade Bandini e la postfazione di Red Ronnie, Enrico Maria Papes – sollecitato dai suoi biografi Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini – chiama a raccolta i suoi ricordi, professionali e personali, per raccontare una vicenda che, tra musica ed esperienze di vita vissuta, è esemplare dei tanti giovani che, negli anni Sessanta, furono protagonisti del boom economico e dei rivolgimenti culturali e sociali di quel periodo. Batterista e voce bassa del gruppo milanese I Giganti, insieme ai colleghi Sergio, mino e Checco è protagonista del beat italiano. Il complesso, nel breve giro di un triennio, inanella successi come Una ragazza in due, Tema e Proposta, per chiudere la carriera discografica con un 33 giri intitolato TERRA IN BOCCA (sottotitolo: POESIA DI UN DELITTO, 1971), dedicato a una cruda storia di mafia, censurato ai tempi dalla Rai e poi premiato, quattro decenni più tardi, con il Premio Paolo Borsellino. Accanto alla parabola dei Giganti e alla passione per la musica, Papes racconta la porzione più intima della sua vicenda umana, che parte dalla Milano affaticata del secondo dopoguerra e si snoda nel tempo in luoghi diversi e diversi mestieri. Ne emerge il ritratto di un uomo e di un artista vivace, curioso e inquieto, pronto alla scoperta e disponibile a mettersi in discussione, senza mai abbandonare per strada i suoi valori: l’amore per i familiari e gli amici, il vegetarianismo, l’affettuoso legame con gli animali, il gusto per i viaggi…
Enrico Maria Papes Animalista e vegetariano, gandhiano, amante della natura e dei ritmi africani, da sempre amico di chi è fragile… Nel 1961 inizia la professione come batterista nel gruppo demenziale Clem Sacco e i suoi Califfi. Nel 1963 suona nel gruppo Guidone e i suoi amici, che ruota attorno al Clan di Celentano. Nel 1964 forma i Giganti, che in poco tempo si afferma come il miglior gruppo vocale italiano, presentandosi alle migliori rassegne musicali dell’epoca (Disco per l’estate, Festival di Sanremo, Cantagiro). Dal 1973, dopo lo scioglimento dei Giganti, forma diversi gruppi, e continua la sua ricerca personalissima.
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Enrico Maria Papes – …È per l’amore che si canta. Una vita da gigante
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In questo libro double-face, con la prefazione dell’illustre collega batterista Ellade Bandini e la postfazione di Red Ronnie, Enrico Maria Papes – sollecitato dai suoi biografi Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini – chiama a raccolta i suoi ricordi, professionali e personali, per raccontare una vicenda che, tra musica ed esperienze di vita vissuta, è esemplare dei tanti giovani che, negli anni Sessanta, furono protagonisti del boom economico e dei rivolgimenti culturali e sociali di quel periodo. Batterista e voce bassa del gruppo milanese I Giganti, insieme ai colleghi Sergio, mino e Checco è protagonista del beat italiano. Il complesso, nel breve giro di un triennio, inanella successi come Una ragazza in due, Tema e Proposta, per chiudere la carriera discografica con un 33 giri intitolato TERRA IN BOCCA (sottotitolo: POESIA DI UN DELITTO, 1971), dedicato a una cruda storia di mafia, censurato ai tempi dalla Rai e poi premiato, quattro decenni più tardi, con il Premio Paolo Borsellino. Accanto alla parabola dei Giganti e alla passione per la musica, Papes racconta la porzione più intima della sua vicenda umana, che parte dalla Milano affaticata del secondo dopoguerra e si snoda nel tempo in luoghi diversi e diversi mestieri. Ne emerge il ritratto di un uomo e di un artista vivace, curioso e inquieto, pronto alla scoperta e disponibile a mettersi in discussione, senza mai abbandonare per strada i suoi valori: l’amore per i familiari e gli amici, il vegetarianismo, l’affettuoso legame con gli animali, il gusto per i viaggi…
Enrico Maria Papes Animalista e vegetariano, gandhiano, amante della natura e dei ritmi africani, da sempre amico di chi è fragile… Nel 1961 inizia la professione come batterista nel gruppo demenziale Clem Sacco e i suoi Califfi. Nel 1963 suona nel gruppo Guidone e i suoi amici, che ruota attorno al Clan di Celentano. Nel 1964 forma i Giganti, che in poco tempo si afferma come il miglior gruppo vocale italiano, presentandosi alle migliori rassegne musicali dell’epoca (Disco per l’estate, Festival di Sanremo, Cantagiro). Dal 1973, dopo lo scioglimento dei Giganti, forma diversi gruppi, e continua la sua ricerca personalissima.
Enrico Maria Papes
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