In questo saggio, il primo sull’argomento, il Vecchioni cantautore è per una volta messo in secondo piano, e il focus è centrato sul Vecchioni insegnante: attraverso i ricordi dello stesso artista, di ex studenti ed ex colleghi, viene ripercorso il mondo intellettuale del “prof”, dagli esordi fino all’insegnamento universitario. È da una prima istanza di “fare sistema” del sapere acquisito che nasce il professore, che però convivrà sempre con l’artista e il suo “disordine creativo”: è un connubio proficuo, di cui si alimenta l’insegnante, che non è mai normale, ma guarda il mondo da una prospettiva altra. Egli racconta sogni agli studenti, proponendo la bellezza del mondo attraverso uno spaziare trans-mediale tra cultura alta e pop, ben sapendo che cultura significa anche fumetto, cinema, televisione e canzone. Scopriamo così un modo di fare didattica in anticipo sui tempi e forse ancora oggi innovativo. Leggiamo inoltre degli scontri con i presidi, delle amicizie con i colleghi, delle maldicenze di alcuni e della stima di molti ragazzi, cui Vecchioni ha letteralmente cambiato la vita (tra questi, Enrico Nascimbeni, Rocco Tanica, Paola Iezzi e Niccolò Agliardi). Uno sguardo viene inoltre riservato alla storia della scuola e dei giovani italiani, all’inizio combattivi e idealisti, poi sempre più chiusi e distaccati. Anche Vecchioni intanto cambia: dall’adrenalina dei primi giorni alla stanchezza del pre-pensionamento, fino all’entusiasmo dell’ultima avventura universitaria.
Emiliano Longo
Laureato in Lettere moderne e Scienze storiche, insegna Lettere nelle scuole medie ed è assistente in Storia del giornalismo presso l’Università Statale di Milano. Ha pubblicato Fabio Concato. Conoscerlo e capirlo attraverso i suoi testi (Il Castello, 2012).
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Emiliano Longo
Roberto Vecchioni
Un cantautore in cattedra
In questo saggio, il primo sull’argomento, il Vecchioni cantautore è per una volta messo in secondo piano, e il focus è centrato sul Vecchioni insegnante: attraverso i ricordi dello stesso artista, di ex studenti ed ex colleghi, viene ripercorso il mondo intellettuale del “prof”, dagli esordi fino all’insegnamento universitario. È da una prima istanza di “fare sistema” del sapere acquisito che nasce il professore, che però convivrà sempre con l’artista e il suo “disordine creativo”: è un connubio proficuo, di cui si alimenta l’insegnante, che non è mai normale, ma guarda il mondo da una prospettiva altra. Egli racconta sogni agli studenti, proponendo la bellezza del mondo attraverso uno spaziare trans-mediale tra cultura alta e pop, ben sapendo che cultura significa anche fumetto, cinema, televisione e canzone. Scopriamo così un modo di fare didattica in anticipo sui tempi e forse ancora oggi innovativo. Leggiamo inoltre degli scontri con i presidi, delle amicizie con i colleghi, delle maldicenze di alcuni e della stima di molti ragazzi, cui Vecchioni ha letteralmente cambiato la vita (tra questi, Enrico Nascimbeni, Rocco Tanica, Paola Iezzi e Niccolò Agliardi). Uno sguardo viene inoltre riservato alla storia della scuola e dei giovani italiani, all’inizio combattivi e idealisti, poi sempre più chiusi e distaccati. Anche Vecchioni intanto cambia: dall’adrenalina dei primi giorni alla stanchezza del pre-pensionamento, fino all’entusiasmo dell’ultima avventura universitaria.
Emiliano Longo
Laureato in Lettere moderne e Scienze storiche, insegna Lettere nelle scuole medie ed è assistente in Storia del giornalismo presso l’Università Statale di Milano. Ha pubblicato Fabio Concato. Conoscerlo e capirlo attraverso i suoi testi (Il Castello, 2012).
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