Nati nel fermento creativo della Bologna dei primi anni Novanta, quella del DAMS e delle case occupate, e da lì partiti per una carriera che li ha portati sui palchi di tutta Italia, i Massimo Volume sono uno dei gruppi più importanti e amati della generazione che ci ha regalato gli Afterhours, i Marlene Kuntz e i Subsonica. L’ultimo capace di parlare una lingua davvero originale, incontro senza precedenti di suoni rock d’avanguardia e respiro letterario. L’ultimo capace di cambiare delle vite sul serio, grazie al potere evocativo delle storie e all’intensità del suono. Erano ragazzi di provincia ma sembravano alieni in arrivo da un altro mondo, allo stesso tempo molto lontano e molto familiare. Restano storici e fondamentali i loro quattro album: STANZE, LUNGO I BORDI , DA QUI e CLUB PRIVÉ (ma altri due sono usciti nel frattempo). Tutto qui è il primo volume mai scritto sui Massimo Volume. Frutto di un lungo lavoro di interviste e ricerca, è una storia raccontata direttamente da chi c’era, dai membri del gruppo passati e presenti, amici, collaboratori, colleghi, addetti ai lavori. Una ricostruzione corale delle vicende pubbliche, delle storie personali, dei conflitti, dei successi e dei fallimenti. Fino allo scioglimento, annunciato nel 2002, e alla reunion del 2008, inizialmente occasionale e poi concretizzatasi in una nuova formazione, in un disco dal vivo e in un nuovo album in uscita.
Andrea Pomini
Torinese di provincia, è giornalista musicale e non, libraio part-time e DJ. Firma storica del mensile «Rumore», collabora con «la Repubblica», «The Towner» e «Soundwall», e ha scritto anche per «Undici», «XL», «Rolling Stone», «Slow Food», «D – la Repubblica delle Donne», «Wired», «Il Giornale della Musica» e «DJ Mag». Ha suonato in numerosi gruppi punk, e ha curato la sonorizzazione del reading My Tunes di Maurizio Blatto. Dal 1997 gestisce l’etichetta discografica indipendente Love Boat. Ha diverse canzoni preferite dei Massimo Volume, ma la più preferita forse è Ravenna.
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Andrea Pomini
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La storia dei Massimo Volume
Nati nel fermento creativo della Bologna dei primi anni Novanta, quella del DAMS e delle case occupate, e da lì partiti per una carriera che li ha portati sui palchi di tutta Italia, i Massimo Volume sono uno dei gruppi più importanti e amati della generazione che ci ha regalato gli Afterhours, i Marlene Kuntz e i Subsonica. L’ultimo capace di parlare una lingua davvero originale, incontro senza precedenti di suoni rock d’avanguardia e respiro letterario. L’ultimo capace di cambiare delle vite sul serio, grazie al potere evocativo delle storie e all’intensità del suono. Erano ragazzi di provincia ma sembravano alieni in arrivo da un altro mondo, allo stesso tempo molto lontano e molto familiare. Restano storici e fondamentali i loro quattro album: STANZE, LUNGO I BORDI , DA QUI e CLUB PRIVÉ (ma altri due sono usciti nel frattempo). Tutto qui è il primo volume mai scritto sui Massimo Volume. Frutto di un lungo lavoro di interviste e ricerca, è una storia raccontata direttamente da chi c’era, dai membri del gruppo passati e presenti, amici, collaboratori, colleghi, addetti ai lavori. Una ricostruzione corale delle vicende pubbliche, delle storie personali, dei conflitti, dei successi e dei fallimenti. Fino allo scioglimento, annunciato nel 2002, e alla reunion del 2008, inizialmente occasionale e poi concretizzatasi in una nuova formazione, in un disco dal vivo e in un nuovo album in uscita.
Andrea Pomini
Torinese di provincia, è giornalista musicale e non, libraio part-time e DJ. Firma storica del mensile «Rumore», collabora con «la Repubblica», «The Towner» e «Soundwall», e ha scritto anche per «Undici», «XL», «Rolling Stone», «Slow Food», «D – la Repubblica delle Donne», «Wired», «Il Giornale della Musica» e «DJ Mag». Ha suonato in numerosi gruppi punk, e ha curato la sonorizzazione del reading My Tunes di Maurizio Blatto. Dal 1997 gestisce l’etichetta discografica indipendente Love Boat. Ha diverse canzoni preferite dei Massimo Volume, ma la più preferita forse è Ravenna.
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