IN THE COURT OF THE CRIMSON KING segna una forte discontinuità con la psichedelia e il blues revival, e le varie forme miste, popolari in Inghilterra verso la fine degli anni Sessanta. Supera cliché estetici e filosofici ormai in crisi e inaugura una nuova era del rock non solo per mezzo di strumenti mai utilizzati prima come il mellotron, ma anche con sonorità e stilemi del tutto originali come quelli della chitarra elettrica di Fripp o del sax di McDonald. I King Crimson decidono di non abbeverarsi più al pozzo della musica americana, ma di attingere alla musica colta europea, al jazz e al folk con tutte le sue suggestioni medievali. In questa monografia dedicata a in the court of the crimson king, Staiti ripercorre anno dopo anno, aneddoto dopo aneddoto, le vicende umane e artistiche dei cinque componenti originari della band fino alla nascita dei King Crimson, alla registrazione del disco e al tour americano che provoca lo scioglimento di quella incredibile band dopo soli nove mesi. Tuttavia, soprattutto grazie a Robert Fripp, i King Crimson – pur con diversi cambi di organico e di direzione musicale – hanno continuato fino ai nostri giorni a influenzare la scena internazionale. Nel libro anche un’intervista esclusiva rilasciata da Jakko Jakszyk – secondo chitarrista e cantate degli attuali King Crimson – e il racconto dell’ottava incarnazione della band che ripropone i brani dal primo album mai più suonati in concerto fin dal 1969.
Alessandro Staiti
Giornalista e critico musicale, ha pubblicato nel 1982 per lato Side Robert Fripp & King Crimson, la prima monografia al mondo sul grande chitarrista, e scritto instant book su Sting, Peter Gabriel e A-Ha. Ha collaborato con «Ciao 2001», «Chitarre », «New Age Music & New Sounds», «World Music», e ha fondato «Esoterica». Attualmente è caporedattore delle sezioni Sport e Musica della testata online MP News.it e collabora con «Classic Rock».
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Alessandro Staiti
In the court of the Crimson King
Quel faccione urlante… di Nicola F. Leonzio
IN THE COURT OF THE CRIMSON KING segna una forte discontinuità con la psichedelia e il blues revival, e le varie forme miste, popolari in Inghilterra verso la fine degli anni Sessanta. Supera cliché estetici e filosofici ormai in crisi e inaugura una nuova era del rock non solo per mezzo di strumenti mai utilizzati prima come il mellotron, ma anche con sonorità e stilemi del tutto originali come quelli della chitarra elettrica di Fripp o del sax di McDonald. I King Crimson decidono di non abbeverarsi più al pozzo della musica americana, ma di attingere alla musica colta europea, al jazz e al folk con tutte le sue suggestioni medievali. In questa monografia dedicata a in the court of the crimson king, Staiti ripercorre anno dopo anno, aneddoto dopo aneddoto, le vicende umane e artistiche dei cinque componenti originari della band fino alla nascita dei King Crimson, alla registrazione del disco e al tour americano che provoca lo scioglimento di quella incredibile band dopo soli nove mesi. Tuttavia, soprattutto grazie a Robert Fripp, i King Crimson – pur con diversi cambi di organico e di direzione musicale – hanno continuato fino ai nostri giorni a influenzare la scena internazionale. Nel libro anche un’intervista esclusiva rilasciata da Jakko Jakszyk – secondo chitarrista e cantate degli attuali King Crimson – e il racconto dell’ottava incarnazione della band che ripropone i brani dal primo album mai più suonati in concerto fin dal 1969.
Alessandro Staiti
Giornalista e critico musicale, ha pubblicato nel 1982 per lato Side Robert Fripp & King Crimson, la prima monografia al mondo sul grande chitarrista, e scritto instant book su Sting, Peter Gabriel e A-Ha. Ha collaborato con «Ciao 2001», «Chitarre », «New Age Music & New Sounds», «World Music», e ha fondato «Esoterica». Attualmente è caporedattore delle sezioni Sport e Musica della testata online MP News.it e collabora con «Classic Rock».
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