È buona norma, dopo avere sperimentato e lavorato a lungo, fermarsi e riflettere su ciò che si è fatto. Se poi da questa analisi emergono anche dei princìpi normativi possiamo dire che il lavoro dell’artista ha raggiunto il suo compimento, non nel senso che si esaurisce ma in quello esplicativo che completa l’aspetto immaginifico con una concreta presa di coscienza. In questo breve trattato sul suono e sul “corpo strumento”, Alberto Nemo descrive con lucidità ed estrema sincerità il suo essere musica e l’impossibilità di rendere tutto questo trasmettibile attraverso un insegnamento. Nell’incipit della prefazione si legge: “Tutti i corpi suonano e risuonano ma, così come non tutti gli abeti diventano violini, anche per gli uomini c’è una storia che fa solo di alcuni uno strumento musicale”. È proprio questa storia che Alberto ha ricostruito ascoltandosi e mettendosi alla prova ogni giorno, facendosi male nelle grida di disappunto e accogliendo poi ogni minimo respiro. Didì Gallese firma le illustrazioni che accompagnano quest’opera e sembra quasi che la grafite leggera del suo carboncino sia stata mossa dal “suono pensiero” di Nemo, come se la voce di Alberto avesse alzato mulinelli di polvere nera che poi si è adagiata sulla carta.
Alberto Nemo. È un musicista e compositore italiano. Il suo percorso artistico ha inizio nelle chiese come cantante di repertorio sacro. Il suo stile musicale è caratterizzato da tempi lenti e dilatati, dalla quasi assenza di elementi ritmici e da una voce che muta agilmente nel volume e nel colore, passando dal sussurro di versi quasi impercettibili al forte canto vibrato. Spazia tra i generi della musica dark, lirica e classica. Nel corso della sua carriera ha realizzato oltre 50 album da solista.
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Alberto Nemo – Nemusico. L’incanto essenziale
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È buona norma, dopo avere sperimentato e lavorato a lungo, fermarsi e riflettere su ciò che si è fatto. Se poi da questa analisi emergono anche dei princìpi normativi possiamo dire che il lavoro dell’artista ha raggiunto il suo compimento, non nel senso che si esaurisce ma in quello esplicativo che completa l’aspetto immaginifico con una concreta presa di coscienza. In questo breve trattato sul suono e sul “corpo strumento”, Alberto Nemo descrive con lucidità ed estrema sincerità il suo essere musica e l’impossibilità di rendere tutto questo trasmettibile attraverso un insegnamento. Nell’incipit della prefazione si legge: “Tutti i corpi suonano e risuonano ma, così come non tutti gli abeti diventano violini, anche per gli uomini c’è una storia che fa solo di alcuni uno strumento musicale”. È proprio questa storia che Alberto ha ricostruito ascoltandosi e mettendosi alla prova ogni giorno, facendosi male nelle grida di disappunto e accogliendo poi ogni minimo respiro. Didì Gallese firma le illustrazioni che accompagnano quest’opera e sembra quasi che la grafite leggera del suo carboncino sia stata mossa dal “suono pensiero” di Nemo, come se la voce di Alberto avesse alzato mulinelli di polvere nera che poi si è adagiata sulla carta.
Alberto Nemo. È un musicista e compositore italiano. Il suo percorso artistico ha inizio nelle chiese come cantante di repertorio sacro. Il suo stile musicale è caratterizzato da tempi lenti e dilatati, dalla quasi assenza di elementi ritmici e da una voce che muta agilmente nel volume e nel colore, passando dal sussurro di versi quasi impercettibili al forte canto vibrato. Spazia tra i generi della musica dark, lirica e classica. Nel corso della sua carriera ha realizzato oltre 50 album da solista.
Alberto Nemo
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26/08/2021