In che modo i venti stranieri di “pace e amore” della Summer of Love e le sonorità lisergiche dei primi grandi raduni musicali sono giunti in Italia? Questo libro è una fotografia di quegli anni, realizzata attraverso gli scritti della stampa dell’epoca e le testimonianze dei suoi protagonisti. È un viaggio lisergico che attraversa la storia e la colora di nuovi spunti di riflessione: passando dalla Summer of Love al movimento hippie, dal San Francisco Sound al rock psichedelico, dall’arte grafica alla stampa underground; bevendo tra i tavoli dell’Avalon Ballroom, del Fillmore, del Pandora’s Box e del Whisky a Go Go; perdendosi tra le lande inesplorate del Love Pageant Rally, del First Human Be-In, del 14th Technicolor Dream e del Trips Festival; fino ad arrivare alle immagini mitologiche dei Festival di Monterey, di Woodstock, di Altamont e dell’Isola di Wight. Il focus principale di questo itinerario, seguendo le orme dei figli dei fiori, tra la forza del mito e la realtà puntuale dei fatti, è l’impatto che questi festival hanno avuto in Italia e come è avvenuta la ricezione degli stessi attraverso un’accurata analisi dei quotidiani, delle riviste e dei media dagli anni Sessanta a oggi. “Children, what’s that sound” cantavano i Buffalo Springfield all’alba dell’epoca psichedelica, immersi in quel lembo di terra della Sunset Strip. Questo sound al di là dell’Oceano negli anni non ha perso il suo smalto e, anche in Italia, conserva ancora oggi tutta la sua potenza caleidoscopica.
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Ida Stamile – For what it’s worth. Lo sguardo dell’Italia sui festival rock americani e inglesi degli anni Sessanta
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In che modo i venti stranieri di “pace e amore” della Summer of Love e le sonorità lisergiche dei primi grandi raduni musicali sono giunti in Italia? Questo libro è una fotografia di quegli anni, realizzata attraverso gli scritti della stampa dell’epoca e le testimonianze dei suoi protagonisti. È un viaggio lisergico che attraversa la storia e la colora di nuovi spunti di riflessione: passando dalla Summer of Love al movimento hippie, dal San Francisco Sound al rock psichedelico, dall’arte grafica alla stampa underground; bevendo tra i tavoli dell’Avalon Ballroom, del Fillmore, del Pandora’s Box e del Whisky a Go Go; perdendosi tra le lande inesplorate del Love Pageant Rally, del First Human Be-In, del 14th Technicolor Dream e del Trips Festival; fino ad arrivare alle immagini mitologiche dei Festival di Monterey, di Woodstock, di Altamont e dell’Isola di Wight. Il focus principale di questo itinerario, seguendo le orme dei figli dei fiori, tra la forza del mito e la realtà puntuale dei fatti, è l’impatto che questi festival hanno avuto in Italia e come è avvenuta la ricezione degli stessi attraverso un’accurata analisi dei quotidiani, delle riviste e dei media dagli anni Sessanta a oggi. “Children, what’s that sound” cantavano i Buffalo Springfield all’alba dell’epoca psichedelica, immersi in quel lembo di terra della Sunset Strip. Questo sound al di là dell’Oceano negli anni non ha perso il suo smalto e, anche in Italia, conserva ancora oggi tutta la sua potenza caleidoscopica.
Ida Stamile
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