Inghilterra 1960: la nuova ondata musicale ha spazzato via tutto quello che c’era della vecchia nazione. Le abitudini, il perbenismo, la moralità, i modi, le mode: tutto questo cambia nel giro di pochi anni, da quando cioè il rock’n’roll è entrato di prepotenza nelle stanze di migliaia di giovani inglesi. Come tanti altri ragazzi della loro età, Shel, Bobby, Mike e Vic – che lascerà il posto a Johnny – si fanno contagiare dalla febbre del rock’n’roll che non li abbandonerà più. Dopo vari cambi di nome e di formazione, i Rokes approdano in Italia, all’Ambra-Jovinelli di Roma, dove tra il pubblico c’è un attento Teddy Reno, abile a non lasciarseli sfuggire per accompagnare Rita Pavone in giro per lo Stivale. Il mix è folgorante: capelli lunghi, stivaletti con il tacco alto, smaccato accento inglese che colora il loro italiano d’oltremanica, chitarre con una strana forma “a nido di rondine”. Tanto è sufficiente alla stampa nazionale per etichettare il complesso come “I Beatles italiani”. È l’inizio del grande successo, consolidato nel nuovo tempio generazionale, il Piper, dove i Rokes passano dal blues al rhythm’n’blues per approdare al beat in chiave italica e piazzarsi nei primi posti delle classifiche di vendita, tra concerti, apparizioni televisive, pubblicità, premi, film, con tanti album e 45 giri. Ma oltre a raccontare l’ascesa dei Rokes, questo libro intende riscoprire i membri del gruppo anche nelle loro attività come singoli artisti. Molti conoscono l’attività di Shel Shapiro, ma scopriremo insieme anche ciò che hanno fatto Bobby, Mike e Johnny…
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Roberto Paravagna – Rokes. Conversazioni su musica, moda, società e costume
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Inghilterra 1960: la nuova ondata musicale ha spazzato via tutto quello che c’era della vecchia nazione. Le abitudini, il perbenismo, la moralità, i modi, le mode: tutto questo cambia nel giro di pochi anni, da quando cioè il rock’n’roll è entrato di prepotenza nelle stanze di migliaia di giovani inglesi. Come tanti altri ragazzi della loro età, Shel, Bobby, Mike e Vic – che lascerà il posto a Johnny – si fanno contagiare dalla febbre del rock’n’roll che non li abbandonerà più. Dopo vari cambi di nome e di formazione, i Rokes approdano in Italia, all’Ambra-Jovinelli di Roma, dove tra il pubblico c’è un attento Teddy Reno, abile a non lasciarseli sfuggire per accompagnare Rita Pavone in giro per lo Stivale. Il mix è folgorante: capelli lunghi, stivaletti con il tacco alto, smaccato accento inglese che colora il loro italiano d’oltremanica, chitarre con una strana forma “a nido di rondine”. Tanto è sufficiente alla stampa nazionale per etichettare il complesso come “I Beatles italiani”. È l’inizio del grande successo, consolidato nel nuovo tempio generazionale, il Piper, dove i Rokes passano dal blues al rhythm’n’blues per approdare al beat in chiave italica e piazzarsi nei primi posti delle classifiche di vendita, tra concerti, apparizioni televisive, pubblicità, premi, film, con tanti album e 45 giri. Ma oltre a raccontare l’ascesa dei Rokes, questo libro intende riscoprire i membri del gruppo anche nelle loro attività come singoli artisti. Molti conoscono l’attività di Shel Shapiro, ma scopriremo insieme anche ciò che hanno fatto Bobby, Mike e Johnny…
Roberto Paravagna
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