Il 30 novembre 1979 i Pink Floyd pubblicavano il loro undicesimo album in studio: the wall. Opera universale, in grado di racchiudere al suo interno ossessioni, speranze e suoni di un’intera generazione e di molte altre a seguire. Con una musica dall’enorme potenziale emozionale, le immagini stranianti ma fortemente umane del cinema e del teatro rock, questo capolavoro ha saputo commuovere gente da ogni parte del mondo, confutando i muri della “quiet desperation” quotidiana.
A quarant’anni dalla prima pubblicazione, questo libro illustrato ripercorre il lungo percorso di un progetto complesso, ambizioso e multimediale, raccontandone le vicende della lenta ma inesorabile evoluzione. Dal doppio album ai primi concerti sperimentali, passando per i film e il live berlinese, si giunge sino alla nuova vita delle versioni più recenti. Tra lo studio delle bozze di lavoro, immagini e interviste inedite, parole dei protagonisti e una narrazione sempre più introspettiva, si scoperchia un vaso di Pandora che rivela una storia per certi versi criptica e complessa. Senza annegare nell’idolatria, perché, come era all’inizio di tutto: “We don’t need no adulation”.
Matteo Palombi
Studente di filologia, musicista e appassionato di cultura rock, da anni segue da vicino la vicenda Pink Floyd in tutte le sue implicazioni. Redattore per Onda Musicale, per cui ha curato la rubrica “Chitarre Rock”, ha già pubblicato nel 2018 il saggio Us and Them. La distopia rock dei Pink Floyd per Arcana.
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Matteo Palombi – The Wall. No Adulation. Storia e analisi di un’opera totale
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Il 30 novembre 1979 i Pink Floyd pubblicavano il loro undicesimo album in studio: the wall. Opera universale, in grado di racchiudere al suo interno ossessioni, speranze e suoni di un’intera generazione e di molte altre a seguire. Con una musica dall’enorme potenziale emozionale, le immagini stranianti ma fortemente umane del cinema e del teatro rock, questo capolavoro ha saputo commuovere gente da ogni parte del mondo, confutando i muri della “quiet desperation” quotidiana.
A quarant’anni dalla prima pubblicazione, questo libro illustrato ripercorre il lungo percorso di un progetto complesso, ambizioso e multimediale, raccontandone le vicende della lenta ma inesorabile evoluzione. Dal doppio album ai primi concerti sperimentali, passando per i film e il live berlinese, si giunge sino alla nuova vita delle versioni più recenti. Tra lo studio delle bozze di lavoro, immagini e interviste inedite, parole dei protagonisti e una narrazione sempre più introspettiva, si scoperchia un vaso di Pandora che rivela una storia per certi versi criptica e complessa. Senza annegare nell’idolatria, perché, come era all’inizio di tutto: “We don’t need no adulation”.
Matteo Palombi
Studente di filologia, musicista e appassionato di cultura rock, da anni segue da vicino la vicenda Pink Floyd in tutte le sue implicazioni. Redattore per Onda Musicale, per cui ha curato la rubrica “Chitarre Rock”, ha già pubblicato nel 2018 il saggio Us and Them. La distopia rock dei Pink Floyd per Arcana.