Bowie: un coltello da battaglia, dalla lama grossa, spessa e larga. Utile nella caccia. David Bowie – all’anagrafe David Robert Jones – non avrebbe potuto scegliere pseudonimo migliore. La sua personalità tagliente e incisiva, dall’energia selvaggia, tocca ogni campo: musica, cinema, teatro, fotografia, pittura, letteratura, filosofia e persino magia nera. Poco umano e molto alieno, nel suo utilizzo delle maschere si rintracciano elementi del teatro goldoniano della Commedia dell’Arte e del teatro giapponese, con la tecnica di cambiarsi sulla scena e interpretare anche ruoli femminili. Capace di fondere tradizione e avanguardia, mette in scena idee e personaggi in divenire, scrivendo un’unica grande storia fatta di citazioni e riferimenti continui. Bowie interpreta il ruolo di regista attento e attore credibile del suo personale teatro rock. L’androgino Ziggy, il folle Aladdin Sane, l’inquietante Halloween Jack, lo shakespeariano e glaciale Duca Bianco, alternati al brechtiano Baal e al disagiato Joseph Merrick alias The Elephant Man di Pomerance, si susseguono sul palcoscenico, avvalorando quella profonda sensibilità, conoscenza e predisposizione all’arte di rappresentare insita in David Bowie. Esploratore delle possibilità umane applicate alla musica, sceglie l’alieno Thomas Jerome Newton – l’uomo che cadde sulla terra, già protagonista del film di Nicolas Roeg – come ultimo alter ego. Tra curiosità e approfondimenti, veri e propri flash sulla vita del genio poliedrico, Lazarus: il senso di Bowie per il teatro – arricchito da interviste e testimonianze – sintetizza l’evoluzione artistica che lo ha condotto fino al suo ultimo viaggio spettacolare. Un perfetto colpo di scena, un autentico coup de théâtre: Lazarus.
Silvia Lamia
È nata a Roma nel 1988. È laureata in Critica Letteraria e Letterature Comparate e in Letteratura Teatrale all’Università La Sapienza e ha conseguito il Master in Critica Giornalistica presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Scrive di teatro, musica e cinema, si occupa di comunicazione e ufficio stampa e partecipa all’organizzazione di Festival teatrali e cinematografici.
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Silvia Lamia – Lazarus. Il senso di Bowie per il teatro
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Bowie: un coltello da battaglia, dalla lama grossa, spessa e larga. Utile nella caccia. David Bowie – all’anagrafe David Robert Jones – non avrebbe potuto scegliere pseudonimo migliore. La sua personalità tagliente e incisiva, dall’energia selvaggia, tocca ogni campo: musica, cinema, teatro, fotografia, pittura, letteratura, filosofia e persino magia nera. Poco umano e molto alieno, nel suo utilizzo delle maschere si rintracciano elementi del teatro goldoniano della Commedia dell’Arte e del teatro giapponese, con la tecnica di cambiarsi sulla scena e interpretare anche ruoli femminili. Capace di fondere tradizione e avanguardia, mette in scena idee e personaggi in divenire, scrivendo un’unica grande storia fatta di citazioni e riferimenti continui. Bowie interpreta il ruolo di regista attento e attore credibile del suo personale teatro rock. L’androgino Ziggy, il folle Aladdin Sane, l’inquietante Halloween Jack, lo shakespeariano e glaciale Duca Bianco, alternati al brechtiano Baal e al disagiato Joseph Merrick alias The Elephant Man di Pomerance, si susseguono sul palcoscenico, avvalorando quella profonda sensibilità, conoscenza e predisposizione all’arte di rappresentare insita in David Bowie. Esploratore delle possibilità umane applicate alla musica, sceglie l’alieno Thomas Jerome Newton – l’uomo che cadde sulla terra, già protagonista del film di Nicolas Roeg – come ultimo alter ego. Tra curiosità e approfondimenti, veri e propri flash sulla vita del genio poliedrico, Lazarus: il senso di Bowie per il teatro – arricchito da interviste e testimonianze – sintetizza l’evoluzione artistica che lo ha condotto fino al suo ultimo viaggio spettacolare. Un perfetto colpo di scena, un autentico coup de théâtre: Lazarus.
Silvia Lamia
È nata a Roma nel 1988. È laureata in Critica Letteraria e Letterature Comparate e in Letteratura Teatrale all’Università La Sapienza e ha conseguito il Master in Critica Giornalistica presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Scrive di teatro, musica e cinema, si occupa di comunicazione e ufficio stampa e partecipa all’organizzazione di Festival teatrali e cinematografici.