Un pensiero distratto in un giorno qualsiasi, mentre si sfreccia in motorino in centro a Roma. tutto inizia quasi per gioco, nel più totale anonimato. È il giugno del 2010 quando I pariolini di diciott’anni e Wes Anderson vengono caricati sotto il nome de i Cani su SoundCloud e Youtube. la reazione del pubblico è qualcosa di molto simile a un fenomeno virale, preludio al primo disco uscito l’anno dopo per la 42 Records. i primi concerti e le interviste con un sacchetto di carta in testa, due buchi per gli occhi: la scelta iniziale di non rivelare la propria identità, per sentirsi più liberi di raccontare e raccontarsi. Quando si parla de i Cani la tentazione è sempre quella di usare il plurale, ma sarebbe più giusto parlare di one man band. la mente dietro il progetto è Niccolò Contessa, classe 1986, nato a Spoleto, romano d’adozione, laurea in matematica e già leader del gruppo elettronico tavrvs. Per Niccolò i cani sono gli attori che non sanno recitare, ma anche i migliori amici dell’uomo; ci sono i cani randagi e da salotto, fino a quelli da combattimento. È il nome giusto per parlare di molte cose, anche diverse tra loro. Da un volto sfocato o nascosto all’apprezzamento di Roberto Saviano che definì le canzoni de i Cani “tra i migliori racconti sul nostro
paese”, da una cameretta solitaria ai grandi palchi, dal cantautorato come passione un po’ nerd all’esperienza come produttore per Calcutta
e Coez, sino alla candidatura ai David di Donatello: tra l’amore-odio per la visibilità e un’innata timidezza, un sorprendente album d’esordio e la voglia di Sparire, la storia dell’“ennesimo gruppo pop romano” tra biografia e racconto.
Natan Salvemini è nato a Faenza nel 1983. È scrittore e critico musicale. ha un blog personale, stormi, dedicato alla musica indipendente italiana (www.stormiblog.it). scrive per diverse riviste musicali, tra cui Rockit e Dance Like Shaquille O’Neal. gli piacciono le tartarughe, perdersi tra gli alberi e Bill Murray.
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Natan Salvemini – I Cani. I dischi, i bagni nel mare, l’umanità
13,00€
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Un pensiero distratto in un giorno qualsiasi, mentre si sfreccia in motorino in centro a Roma. tutto inizia quasi per gioco, nel più totale anonimato. È il giugno del 2010 quando I pariolini di diciott’anni e Wes Anderson vengono caricati sotto il nome de i Cani su SoundCloud e Youtube. la reazione del pubblico è qualcosa di molto simile a un fenomeno virale, preludio al primo disco uscito l’anno dopo per la 42 Records. i primi concerti e le interviste con un sacchetto di carta in testa, due buchi per gli occhi: la scelta iniziale di non rivelare la propria identità, per sentirsi più liberi di raccontare e raccontarsi. Quando si parla de i Cani la tentazione è sempre quella di usare il plurale, ma sarebbe più giusto parlare di one man band. la mente dietro il progetto è Niccolò Contessa, classe 1986, nato a Spoleto, romano d’adozione, laurea in matematica e già leader del gruppo elettronico tavrvs. Per Niccolò i cani sono gli attori che non sanno recitare, ma anche i migliori amici dell’uomo; ci sono i cani randagi e da salotto, fino a quelli da combattimento. È il nome giusto per parlare di molte cose, anche diverse tra loro. Da un volto sfocato o nascosto all’apprezzamento di Roberto Saviano che definì le canzoni de i Cani “tra i migliori racconti sul nostro
paese”, da una cameretta solitaria ai grandi palchi, dal cantautorato come passione un po’ nerd all’esperienza come produttore per Calcutta
e Coez, sino alla candidatura ai David di Donatello: tra l’amore-odio per la visibilità e un’innata timidezza, un sorprendente album d’esordio e la voglia di Sparire, la storia dell’“ennesimo gruppo pop romano” tra biografia e racconto.
Natan Salvemini è nato a Faenza nel 1983. È scrittore e critico musicale. ha un blog personale, stormi, dedicato alla musica indipendente italiana (www.stormiblog.it). scrive per diverse riviste musicali, tra cui Rockit e Dance Like Shaquille O’Neal. gli piacciono le tartarughe, perdersi tra gli alberi e Bill Murray.