Quello tra musica e Napoli è un binomio inscindibile. Così come è inscindibile il legame che unisce la città partenopea ai suoi artisti, musicisti capaci di inventare lingue nuove o risuscitare dialetti ed esportarli in tutto il mondo. La corrente del Neapolitan Power nasce di fatto negli anni Settanta, grazie a Mario Musella, indimenticato vocalist degli Showmen (gruppo nel quale militava James Senese), ed è proprio lui a ispirare a Pino Daniele la metafora del “nero a metà”. In questo libro Antonio G. D’Errico incontra undici degli artisti più importanti del movimento, e lo fa nei luoghi dove vivono e producono la loro arte. Nei quartieri di Napoli e nelle periferie, dove musicisti come James Senese ed Enzo Gragnaniello creano melodie che sono espressioni dell’anima, in cui si rinnovano i propositi di un cambiamento da realizzare. O di fronte al mare del Golfo di Napoli, metafora di viaggi, incontri e scambi, da cui la voce di Pietra Montecorvino incanta i naviganti, mentre Eugenio Bennato recupera i ritmi e i desideri di rivoluzione della tradizione popolare e li porta in giro per il mondo, da Marsiglia al Marocco, all’America Latina e l’Asia. Peppe Barra, Mimmo Maglionico, Antonio Nicola Bruno, Lino Pariota, Antonio Onorato, Tony Esposito e, infine, Nello Daniele, fratello di Pino, completano il mosaico di una musica e di una città che è sempre eco e tensione di libertà e verità.
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Antonio G. D’Errico
Per rabbia e per amore
Neapolitan Power e dintorni
Quello tra musica e Napoli è un binomio inscindibile. Così come è inscindibile il legame che unisce la città partenopea ai suoi artisti, musicisti capaci di inventare lingue nuove o risuscitare dialetti ed esportarli in tutto il mondo. La corrente del Neapolitan Power nasce di fatto negli anni Settanta, grazie a Mario Musella, indimenticato vocalist degli Showmen (gruppo nel quale militava James Senese), ed è proprio lui a ispirare a Pino Daniele la metafora del “nero a metà”. In questo libro Antonio G. D’Errico incontra undici degli artisti più importanti del movimento, e lo fa nei luoghi dove vivono e producono la loro arte. Nei quartieri di Napoli e nelle periferie, dove musicisti come James Senese ed Enzo Gragnaniello creano melodie che sono espressioni dell’anima, in cui si rinnovano i propositi di un cambiamento da realizzare. O di fronte al mare del Golfo di Napoli, metafora di viaggi, incontri e scambi, da cui la voce di Pietra Montecorvino incanta i naviganti, mentre Eugenio Bennato recupera i ritmi e i desideri di rivoluzione della tradizione popolare e li porta in giro per il mondo, da Marsiglia al Marocco, all’America Latina e l’Asia. Peppe Barra, Mimmo Maglionico, Antonio Nicola Bruno, Lino Pariota, Antonio Onorato, Tony Esposito e, infine, Nello Daniele, fratello di Pino, completano il mosaico di una musica e di una città che è sempre eco e tensione di libertà e verità.
Antonio G. D’Errico
16.5
2015
192