Provincia, Veneto profondo. Verso la fine degli anni Novanta tre ragazzi con i dischi di Big Black e Shellac ben piantati in testa cominciano a registrare in una casa colonica dalle parti di San Donà di Piave con un’idea precisa: riprodurre in Italia il suono di quelle band di Chicago. Nascono gli One Dimensional Man, che forti di un leader-bassista senza compromessi, Pierpaolo Capovilla, e più tardi dell’entrata in scena di Giulio Ragno Favero, portano i loro live dirompenti dai centri sociali più improbabili e pittoreschi, ai grandi festival estivi, fin davanti alle telecamere di Mtv Supersonic, guadagnandosi un seguito fiero e devoto. Da questa esperienza, e dopo alcuni cambi di formazione, nasce nel 2005 Il Teatro degli Orrori, una band che ha saputo coniugare l’intensità dei testi in italiano di Pierpaolo Capovilla con la crudezza del suono noise più radicale di marca americana, imponendosi in questi anni come una delle voci più influenti e d’impatto della scena rock italiana. Una vicenda che, piaccia o meno, è difficile da ignorare, qui dettagliatamente raccontata attraverso le testimonianze dirette dei suoi protagonisti. Direzioni diverse è il primo libro dedicato alla storia della band. È il frutto di una nutrita serie di interviste raccolte tra l’estate del 2014 e la primavera del 2015, nelle quali si intrecciano le voci di tutti coloro che hanno gravitato intorno all’universo One Dimensional Man e Teatro degli Orrori: membri delle due formazioni, presenti e passati, addetti ai lavori e colleghi di altre band, tecnici audio e tour manager, a coprire circa vent’anni di musica. Ma è anche un lungo viaggio, una storia da leggere tutta di seguito che vibra di appassionate rievocazioni, di aspri contrasti e di aspirazioni convergenti o divergenti, che partono dal Veneto per finire sui palchi di tutta Italia e che il lettore potrà seguire quasi come un testimone oculare, anche grazie al ricco apparato iconografico.
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Emanuele Binelli Mantelli
Direzioni diverse
La storia dagli One Dimensional Man a Il teatro degli orrori
Provincia, Veneto profondo. Verso la fine degli anni Novanta tre ragazzi con i dischi di Big Black e Shellac ben piantati in testa cominciano a registrare in una casa colonica dalle parti di San Donà di Piave con un’idea precisa: riprodurre in Italia il suono di quelle band di Chicago. Nascono gli One Dimensional Man, che forti di un leader-bassista senza compromessi, Pierpaolo Capovilla, e più tardi dell’entrata in scena di Giulio Ragno Favero, portano i loro live dirompenti dai centri sociali più improbabili e pittoreschi, ai grandi festival estivi, fin davanti alle telecamere di Mtv Supersonic, guadagnandosi un seguito fiero e devoto. Da questa esperienza, e dopo alcuni cambi di formazione, nasce nel 2005 Il Teatro degli Orrori, una band che ha saputo coniugare l’intensità dei testi in italiano di Pierpaolo Capovilla con la crudezza del suono noise più radicale di marca americana, imponendosi in questi anni come una delle voci più influenti e d’impatto della scena rock italiana. Una vicenda che, piaccia o meno, è difficile da ignorare, qui dettagliatamente raccontata attraverso le testimonianze dirette dei suoi protagonisti. Direzioni diverse è il primo libro dedicato alla storia della band. È il frutto di una nutrita serie di interviste raccolte tra l’estate del 2014 e la primavera del 2015, nelle quali si intrecciano le voci di tutti coloro che hanno gravitato intorno all’universo One Dimensional Man e Teatro degli Orrori: membri delle due formazioni, presenti e passati, addetti ai lavori e colleghi di altre band, tecnici audio e tour manager, a coprire circa vent’anni di musica. Ma è anche un lungo viaggio, una storia da leggere tutta di seguito che vibra di appassionate rievocazioni, di aspri contrasti e di aspirazioni convergenti o divergenti, che partono dal Veneto per finire sui palchi di tutta Italia e che il lettore potrà seguire quasi come un testimone oculare, anche grazie al ricco apparato iconografico.
Emanuele Binelli Mantelli
23.5
2016
472